Crowdfunding e Reti: un binomio possibile

Cosa è il Crowdfunding e come potrebbe essere utile alle Reti. Articolo di Fabio Allegreni

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Anche in Italia si sta iniziando a parlare sempre più spesso di crowdfunding. Diverse Iniziative italiane, in Italia e all’estero, hanno avuto successo e sono riuscite a finanziarsi senza ricorrere alle banche o ai (pochi) fondi statali, ma attraverso “la gente”.


Cos’è il crowdfunding?
La parola deriva proprio da crowd (folla) e funding (finanziamento). Si tratta quindi dell’opportunità di raccogliere fondi sollecitando direttamente il pubblico attraverso apposite piattaforme web. Semplificando,è la forma evoluta di quella che una volta si chiamava colletta.
E’ dunque un sistema estremamente democratico e molto efficiente in quanto consente da un lato la disintermediazione finanziaria, (i fondi vengono erogati direttamente da chi li vuole investire, senza intermediazione o intervento delle banche); e dall’altro la parcellizzazione degli investitori(le campagne di raccolta fondi vengono presentate su piattaforme web, consentendo così di entrare direttamentein contatto con un elevatissimo numero di potenziali investitori che possono investire importi consistenti, ma anche poche decine di euro)


Come funziona?
I vantaggi per chi investe dipendono dal tipo di crowdfunding. I modelli si possonoricondurre a quattro tipi (anche se esistono diverse varianti): Reward, Equity, Donation, Lending.

Reward Crowdfunding
E’ la forma più diffusa e, forse, anche quella di maggior successo, grazie soprattutto a piattaforme internazionali come Kickstarter e Indiegogo.
Le campagne hanno per oggetto qualsiasi tipo di iniziativa: prodotti (non necessariamente high tech), libri, film, eventi, progetti… e hanno obiettivi di raccolta che possono spaziare da qualche migliaio di euro a diverse centinaia di migliaia.
Chi investe riceve in cambio un “premio” (reward), proporzionato all’importo che ha deciso di investire, p.es. il prodotto stesso, quando verrà realizzato.
In generale, i fondi vengono trasferiti al promotore della campagna solo se, in un arco di tempo definito (es. 90gg), viene raggiunto l’obiettivo dichiarato di raccolta. In caso contrario, i soldi tornano agli investitori.


Equity Crowdfunding
E’ una forma più complessa e molto più recente, nella quale chi investe in un’iniziativa riceve in cambio una quota di azioni della società che la propone proporzionale all’investimento. In altre parole, diventa socio dell’imprenditore. L’equity crowdfunding è dunque una vera e propria modalità di investimento, il cui ritorno non è peraltro assolutamente certo, come invece avviene per le azioni di una società quotata in borsa; per ottenere un ritorno bisogna aspettare che la società sia acquisita da qualcuno o si quoti in borsa.
Una piattaforma che propone equity crowdfunding si rivolge ad un vasto pubblico e, dunque, sollecita il pubblico risparmio, per di più proponendo investimenti illiquidi. A garanzia del risparmiatore, quindi, Consob ha varato un regolamento apposito, cui devono sottostare sia la piattaforma che veicola l’offerta che il promotore nel pubblicarla.
Il vantaggio dell’investitore consiste nella possibilità di destinare una parte piccola del proprio portafoglio a investimenti ad alto rischio, ma che, se vanno bene, possono essere incredibilmente remunerativi. L’equity crowdfunding consente a chiunque di scegliere investimenti tra molte iniziative ad alto potenziale, cosa che, per ora, era consentita solo ad operatori molto specializzati come gli Angel Investors o i Venture Capital.


Donation Crowdfunding
Il donation crowdfunding si riferisce alle donazioni. E’ dunque una forma perfettamente adatta alle raccolte di beneficienza, laddove la motivazione principale non consiste nell’ottenere qualcosa in cambio, ma, semplicemente, nel contribuire alla causa che sta a cuore del donatore.
Per l’organizzazione che raccoglie i fondi, i vantaggi di utilizzare una piattaforma sono principalmente l’allargamento dell’audience potenziale e la semplificazione nella gestione delle donazioni.


Lending Crowdfunding
In funzione del Paese e delle piattaforme presentadiverse varianti.
Semplificando, le piattaforme di Lending consentono ai privati di prestare soldi ad altri privati o ad aziende,a fronte della restituzione del capitale in un certo arco temporale e della corresponsione di un interesse. Il prestito non viene pertanto corrisposto interamente da una sola persona, ma da tante, con conseguente riduzione del rischio per chi presta. Il debitore, d’altra parte, ha una probabilità più alta di raggiungere il suo obiettivo. In Italia tali piattaforme devono essere autorizzate da Banca D’Italia (ce ne sono due) e possono favorire solo prestiti tra privati per un massimo di 15 o 25 mila euro, rispettivamente nelle due piattaforme italiane. La maggiore piattaforma al mondo è Lending Club che recentemente è stata quotata alla borsa di New York.
All’estremo opposto, ci sono piattaforme (non in Italia) che consentono di veicolare strumenti finanziari simili alle obbligazioni. Per esempio, Crowdcubein UK, piattaforma di equity crowdfunding, è anche autorizzataa promuovere la sottoscrizione dei mini-bond.


Il crowdfunding serve solo a raccogliere fondi?
In realtà no. Una campagna può essere anche uno strumento versatile da utilizzare come strumento o come canale di marketing. Ecco alcuni esempi:
• Sottoporre la propria idea o un nuovo prodotto o servizio al crowd è un modo per capire se potrà avere successo
• Durante la campagna i potenziali finanziatori o gli investitori fanno domande e commenti, elogi o critiche. Tutto è utile per migliore l’idea, il prodotto o il servizio
• Nel reward crowdfunding, il premio principe può essere il prodotto stesso: se il target è raggiunto, il finanziatore riceverà il prodotto. Un modo per raccogliere pre-ordini
• Per raggiungere il target di raccolta bisogna coinvolgere e ingaggiare un ampio bacino di potenziali finanziatori, che possono anche essere futuri clienti. L’investimento si ripaga quindi con la costruzione di una customer base da coltivare anche in futuro.
• Una campagna di successo è un biglietto da visita per mostrare ai Venture Capital il potenziale della propria iniziativa. Saranno più disposti a co-investire


Il crowdfunding può essere utile alle reti di imprese?
Le reti di imprese hanno ragioni costituenti molto disparate, principalmente derivanti dalla possibilità di sfruttare sinergie produttive, commerciali o di marketing.
Il crowdfunding, per sua natura, è un modo di raccogliere fondi, ma anche, abbiamo visto, uno strumento di marketing. Credo quindi l’utilità del crowdfunding per una rete d’imprese (in quanto tale e non per le singole imprese che ne fanno parte) vada indagata caso per caso.
In linea teorica, si possonoipotizzare alcuni casi, riferibili peraltro alle sole modalità rewarde donationcrowdfunding. Difficile infatti immaginarsi una raccolta di fondi promossa da una rete, ancorché sia una rete soggetto, a fronte di quote della rete soggetto stessa (equity crowdfunding). E’ escluso anche il lending in quanto, in Italia, è possibile solo per prestiti a favore di persone fisiche e fino a un massimo di €25.000. Ecco alcuni casi potenziali:


• Pre-ordini - Una rete verticale, costituita per esempio per favorire una filiera produttiva, potrebbe sviluppare un nuovo prodotto e testarlo con una campagna di crowdfunding prima di metterlo in produzione. Il “reward” sarebbe costituito dal prodotto stesso e la raccolta, dunque porterebbe due vantaggi: fondi e pre-ordini.
• Comunicazione - Una rete orizzontale, costituita per sinergie di comunicazione, potrebbe utilizzare il donation (o il reward) crowdfunding facendosi promotore di una campagna per supportare un’iniziativa civica (es. il restauro di un monumento) o benefica. Il brand della Rete beneficerebbe dell’impatto mediatico a fronte dei soli costi di set up della campagna.
• Internazionalizzazione – Se in una rete orizzontale, uno dei membri è in procinto di lanciare un nuovo prodotto che potrebbe avere un mercato internazionale, la Rete potrebbe curare una campagna di reward crowdfunding su una piattaforma mondiale come Indiegogoper promuoverlo. Il successo della campagna, oltre a ripagarne i costi, genererebbe una base di clienti diretti che potrebbero diventare acquirenti anche degli altri prodotti offerti dalla rete.

 

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